In questo approfondimento andiamo a fare luce sul meningoencefalocele: cos’è, quali sono i sintomi, come intervenire e in cosa consiste il trattamento endoscopico.

Il meningoencefalocele è una malformazione congenita craniocerebrale, che consiste nella mancata saldatura delle ossa craniche da cui fuoriesce una sacca meningea contenente una porzione di cervello o acquisita a seguito di traumi e/o fragilità congenita del basicranio. Le forme più benigne, invece, sono localizzate nelle fosse nasali e sono correggibili chirurgicamente.

Meningoencefalocele: quali sono i sintomi

Il sintomo principale, se non l’unico,  di un meningoencefalocele è la fuoriuscita dal naso di un liquido chiaro simile all’acqua durante i cambiamenti di posizione da eretta a piegata in avanti.

Il trattamento endoscopico

Grazie al trattamento endoscopico è oggi possibile intervenire per risolvere questa patologia senza compromettere l’olfatto, riducendo gli effetti post-operatori ed eliminando i segni estetici residui.

Come intervenire sul meningoencefalocele: i vantaggi legati al trattamento endoscopico

Il trattamento chirurgico del meningoencefalocele consiste nell’asportazione dell’encefalocele, ovvero la porzione fuoriuscente di tessuto nervoso e meningi, seguita dalla chiusura della breccia ossea che mette in comunicazione la fossa granica anteriore con il naso.

Il recupero post-operatorio: i tempi

I vantaggi principali di intervenire chirurgicamente utilizzando l’endoscopio sono la minor invasività rispetto alle altre tecniche e un più rapido recupero post-operatorio. Il paziente deve rimanere sotto osservazione solo per poche ore e può rientrare a casa il giorno stesso per poi riprendere le sue normali attività entro 48-72 ore dall’intervento.

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