Come agire in caso di frattura orbitale, come viene trattata la frattura e quando è necessario intervenire chirurgicamente.
L’orbita è la cavità ossea che contiene l’occhio proteggendolo. A seguito di un trauma diretto al bulbo oculare o a uno dei bordi della cornice orbitaria, si può verificare una frattura di una delle pareti dell’orbita. Ma vediamo nello specifico come viene trattata la frattura orbitale.
Come agire in caso di frattura orbitale
Le fratture orbitali più frequenti sono quelle che coinvolgono la parete mediale, verso il naso, e quelle che interessano il pavimento che è la sottile lamina che separa l’occhio dal seno mascellare. Queste due pareti si possono rompere molto facilmente perché sono estremamente sottili e, nel caso del pavimento orbitario, anche perché esso è attraversato da una struttura rappresentata dal nervo infraorbitario. Le fratture orbitali non sono rare e generalmente sono conseguenti a traumi sporti o ad aggressioni che si sono esercitate direttamente sul globo oculare. I pazienti con frattura orbitale dovrebbero evitare di soffiarsi il naso, in quanto potrebbero provocare un enfisema periorbitario o peripalpebrale qualora l’aria soffiata si raccogliesse sotto la pelle intorno all’occhio.
La caratteristica clinica di queste fratture è che possono determinare nell’imediato o più frequentemente tardivamente, 6-8gg dopo il trauma la comparsa di diplopia oltre all’inestetico enoftalmo.
Per questo motivo sono rari i casi ove non è necessario un trattamento chirurgico.
La diagnosi va sempre posta mediante una TC senza mezzo di contrasto delle cavità orbitarie nelle tre proiezioni.
L’intervento chirurgico
L’intervento viene eseguito in anestesia generale. Per le fratture del pavimento orbitario la via di accesso chirurgica nella mia pratica clinica è quasi sempre sottopalpebrale o transcongiuntivale, in modo da eliminare i reliquati estetici conseguenti all’incisione chirurgica.
Caso a parte invece riguarda il trattamento delle fratture della parete mediale dell’orbita. Queste infatti si avvalgono di un approccio endoscopico endonasale che permette una perfetta ricostruzione della parete mediale dell’orbita senza incisioni cutanee e senza le possibili complicazioni legate all’approccio trans-congiuntivale mediale.